Come sarà il nostro Pianeta nel 2030?

Secondo un rapporto del 2009 di John Beddington, a capo dei consulenti scientifici del governo britannico, nel 2030 il mondo dovrà affrontare la “Tempesta Perfetta” un concentrarsi di carenze alimentari, idriche e costi energetici che rischia di compromettere l’armonia naturale del nostro pianeta e lo sviluppo economico futuro. 

A causare questa condizione saranno l’aumento della popolazione mondiale e il miglioramento delle condizioni di vita nei paesi più poveri, due condizioni che condurranno a una maggiore richiesta di energia, alla quale le fonti di approvvigionamento, così come le conosciamo oggi, potrebbero non riuscire a far fronte, considerata la loro naturale esauribilità. Difronte a questo scenario ci sono alcune domande che dobbiamo inevitabilmente porci. 

Che cosa possiamo fare per evitare la “Tempesta Perfetta”?

Che cosa possiamo fare per salvaguardare la salute del nostro Pianeta?

Sicuramente, di fronte allo scenario previsto da Beddington, in cui emerge un legame tra l’odierna recessione e la “Tempesta Perfetta” prevista nel 2020/30 è necessario, nonché urgente, investire oggi in infrastrutture e tecnologie che contribuiscano a evitare, domani, conseguenze inestimabili per il nostro pianeta. In altre parole, un consistente recupero delle energie rinnovabili, tecnologie e comportamenti sostenibili ponendo l’accento necessariamente sull’efficienza energetica, le fonti rinnovabili, le reti energetiche intelligenti, nuove soluzioni di mobilità sostenibile e così via.

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