Dal 1° marzo ‘SUI GENERIS’ mette in mostra l’essenza delle donne

Dal 1° marzo ‘SUI GENERIS’ mette in mostra l’essenza delle donne
Un’azione culturale del Centro Antiviolenza di Udine:
cinque artiste contemporanee dialogano con il Museo Etnografico del Friuli

Dal 1° marzo al 5 maggio 2025, il prestigioso Palazzo Giacomelli, sede del Museo Etnografico del Friuli (MEF) di Udine, ospita il progetto espositivo "SUI GENERIS – in mostra l’essenza delle donne", nato dall'attività di ascolto e sostegno alle donne dell'Associazione IOTUNOIVOI Donne Insieme - Centro Antiviolenza di Udine con l’intenzione di trasformare l'impegno quotidiano per la parità di genere in un'azione culturale di ampio respiro. Il percorso si sviluppa attraverso le opere di cinque affermate artiste del territorio - Laura Leita, Francesca Martinelli, Maria Elisabetta Novello, Anna Pontel e Debora Vrizzi - che instaurano un dialogo intenso con la collezione permanente del museo e costruiscono un ponte significativo tra la tradizione culturale del territorio e le sfide della contemporaneità.

"La selezione delle artiste", commenta Luca Bernardis, curatore della mostra e organizzatore generale, "nasce dall'esigenza di creare un percorso espositivo di alto livello che sappia parlare a un pubblico ampio. L'alternanza tra opere più concettuali e lavori di immediata lettura figurativa rende la mostra accessibile e al contempo stimolante. L'arte deve essere uno strumento di dialogo e riflessione: questo principio ha guidato la scelta delle opere presenti.

Ogni artista interpreta il tema attraverso un linguaggio distintivo e personale: Maria Elisabetta Novello utilizza la cenere come elemento strutturale per esplorare il confine tra amore e distruzione nella sua opera "A(R)MA", Anna Pontel reinterpreta il concetto di fragilità attraverso sculture ispirate alla filosofia del kintsugi giapponese. Laura Leita affronta il tema della riappropriazione identitaria attraverso ritratti onirici che instaurano un dialogo silenzioso ma eloquente con l'osservatore. Il triplice intervento di Debora Vrizzi esplora le dinamiche familiari nel video "Family Portrait", gli stereotipi di genere in "PMC Talent Agency" con Emanuela Biancuzzi (©IANOGRAPHICSISTERS) e l’ambivalenza del gesto del dono attraverso origami realizzati con carte regalo del Centro Antiviolenza. Francesca Martinelli presenta invece due opere potenti: l'installazione dei sette abiti-reliquiari dedicata alle "Cattive Madri", che evoca la figura ancestrale di Lilith, e il ciclo di dipinti "Anatomia Barocca", un bestiario contemporaneo che sovverte l'ordine costituito attraverso figure di sirene, briganti, madonne e sante in estasi, in un'opera che riabilita la corporeità nel sacro.

"L'arte ha un potere unico di dare voce e forma alle esperienze", commenta Alice Boeri, Presidente dell'Associazione IOTUNOIVOI Donne Insieme. "Il percorso espositivo si sviluppa come una narrazione corale che affronta aspetti cruciali dell'esperienza femminile: dalla presa di coscienza di relazioni tossiche alla ricostruzione del sé, dal ripensamento del concetto di maternità alla decostruzione di ruoli imposti dalla società. Attraverso il linguaggio dell'arte contemporanea, portiamo all'attenzione del pubblico temi fondamentali come la liberazione dagli stereotipi, il recupero dell'identità femminile e la trasformazione del dolore in forza generativa. La scelta del Museo Etnografico come sede espositiva amplifica ulteriormente questo dialogo, creando un confronto stimolante tra passato e presente. Ogni opera racconta storie di riscatto e rinascita, testimoniando come l'autenticità possa fiorire oltre le costrizioni sociali."

La mostra si arricchisce di un programma culturale che trasforma gli spazi del museo in un laboratorio di riflessione e dialogo sui temi dell'esposizione. Il primo appuntamento, il 15 marzo, vedrà protagonisti Marco Puntin e la poetessa Francesca Cerno con la sua silloge "Stanze" (Campanotto Editore), in un incontro che intreccia interpretazione teatrale e parola poetica. Il secondo momento di sensibilizzazione è in calendario per il 28 marzo con una performance di danza in collaborazione con la scuola Ceron, coreografia e interpretazione di Erica Modotto e musica dal vivo, e ad aprile una lectio magistralis di Elisabetta Barisoni, dal 2015 alla Fondazione Musei Civici di Venezia e da marzo 2016 Responsabile di Ca' Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna.

Per maggiori informazioni: www.iotunoivoi.it - Tel. 0432 421011


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